Demetra, la Madre Terra, viene sedotta dalla sua stessa creatura, quel paesaggio e quella Terra, che governa, e su di essa trova sostegno per il suo riposo. La dea del grano e dell’agricoltura, quasi in estasi, col la mano sinistra avvicina al viso una spiga di grano, come a gustarne lo spirito e l’essenza della vita in essa contenuta. Con la mano destra trae beneficio e piacere nel toccare il terreno, cercando il contatto diretto col paesaggio che si inchina dinanzi ad essa.
I giochi di fasce alle spalle della dea rappresentano i quattro elementi che costituiscono la vita d’ogni essere vivente sulla Terra, e che determinano il ciclo delle stagioni, come della vita e della morte. L’aria, con il volo di un’aquila, la regina del cieli; l’acqua, dalle onde del mare, che ricordano i motivi decorativi dell’antica Grecia; Il fuoco; nel giallo del sole che attraversa la composizione e che include il volo in sequenza dell’aquila; la Terra, nella mano destra di Demetra, ma in modo più significativo di fronte ad essa.
Ad indicare che Demetra è ritenuta l’artefice della vita e della morte, ai lati sono inserite le lettere alfa e omega, a simboleggiare che è colei a governare l’inizio e la fine della vita d’ogni essere vivente sulla Terra.
Il murales ed il paesaggio sono un’unica cosa, un gioco di sguardi, di linee, di forme e di proporzioni, che rendono Demetra integrata a pieno nel contesto paesaggistico e culturale, entrando in sinergia con esso.
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Demetra, the Earth Mother, is seduced of his same creature, that landscape and that Earth, which she rules, and she finds support for her rest on it. The grain and agriculture God, almost to the point of ectasy, aproximates the ear of corn to his face with his left hand, to taste the spirite and the essence of Life contaneid in it. She finds benefit and pleasure touching the land, trying the direct contact with the landscape that bows to her.
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